Un'azione, nella finanza, è un titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società per azioni. Il possessore è detto azionista (in lingua inglese shareholder ) e l'insieme delle azioni della società è detto capitale azionario (distinto dal capitale sociale risultante dal bilancio aziendale).
L'azione, una forma di investimento da parte del detentore, è uno strumento finanziario, soggetto ad un rating di valutazione, ed in genere a capitale non garantito.
Il ricorso alle azioni consente un facile scambio delle quote di proprietà, ad esempio attraverso lo strumento del mercato azionario. È possibile emettere diverse tipologie di azioni; all'interno di ciascuna categoria le azioni devono essere uguali e offrire uguali diritti.
Il collocamento sul mercato avviene mediante Offerta pubblica iniziale, oppure mediante Offerta pubblica di acquisto, disciplinate dalla legge e caratterizzate da un prospetto informativo che illustra i principali rischi e rendimenti attesi dall'investimento.
Il vantaggio dell'emissione di azioni per l'azienda emittente è rappresentato dal recupero di liquidità finanziaria necessaria per eventuali investimenti, mentre il possessore ha diritto a ricevere una quota dei profitti dell'azienda (dividendi), oltre a possibili guadagni derivanti dalla rivendita delle azioni stesse, quotate sul mercato azionario.
La quotazione di una azione, ovvero del suo valore nel mercato azionario, è in primis una conseguenza della maggiore o minore importanza in termini di valore o peso economico attribuita all'azienda cui essa è legata, seguendo dunque in linea di massima le quotazioni dell'azienda (ad es. per fatturato). Un'altra fonte di quotazione è relativa all'andamento del particolare mercato di riferimento dell'azienda stessa all'interno del sistema economico - per cui rispetto all'obbligazione l'azione è considerata in genere una forma di investimento a rischio finanziario maggiore, in quanto soggetta a quotazione sul mercato azionario quindi con valore mutevole nel tempo.
Si distinguono 3-4 valori di riferimento per il prezzo di un'azione:
La valutazione utilizza l'analisi tecnica e l'analisi fondamentale (come l'analisi di bilancio).
Il rendimento di un'azione dipende dall'incremento (o decremento) del valore dell'azione in un dato periodo a cui si aggiungono eventuali dividendi pagati nello stesso periodo.
Se P1 è il valore di vendita di un'azione, P0 il prezzo di acquisto (P1 significa prezzo al momento 1 e P0 prezzo al momento 0) e D il dividendo complessivamente pagato dall'azione tra il momento 0 e il momento 1, il rendimento percentuale può essere calcolato come:
A seconda che un investitore sia maggiormente interessato all'una o all'altra variabile, dividiamo l'insieme degli azionisti in cassettisti e speculatori:
Il rendimento del cassettista si calcola seguendo il cosiddetto modello di Gordon :
ossia >>>
Dove:
È evidente che, se calcolato ex ante, tale previsione è soggetta ad alcune limitazioni, poiché il tasso di crescita futuro può essere approssimato al massimo facendo riferimento a dati storici; in più, perché il modello di Gordon sia valido, dobbiamo supporre che tutti gli anni il dividendo venga distribuito e che esso cresca sempre con un tasso (1+g).
r è calcolabile in questo modo:
rrf = tasso di rendimento risk free (di solito si prende il BTP di durata decennale)
B (rmktM - rrfM) è il premio per il rischio, ossia:
Calcolare il rendimento dello speculatore significa calcolare la plusvalenza sull'azione, ossia la differenza fra prezzo di vendita prezzo di acquisto. La forte variabilità dei mercati e dei prezzi delle azioni non permette di calcolare con precisione tale valore: l'analisi fondamentale fornisce quindi alcuni indicatori per indicare, tramite il confronto con altre azioni se un titolo è sottovalutato o sopravvalutato.
Alcuni di questi indicatori sono:
Vedi anche: VAOC, Valore attuale delle opportunità di crescita.