Mojito | |
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Nazione | ![]() |
Periodo | XVI secolo |
Ideatore | Francis Drake (incerto) |
Bicchiere | Highball |
Base primaria | Rum |
Decorazione | Rametto di menta ( hierba buena ), fetta di limone |
Tecnica di miscelazione | Pestato |
Capacità | Long drink |
Cocktail ufficiale IBA | |
Inclusione | 2004 |
Il mojito è un famoso cocktail di tipo highball di origine cubana composto da rum, zucchero di canna, succo di limetta, foglie di mentastro verde (nota come hierba buena a Cuba) e acqua gassata. È un cocktail ufficiale IBA.
L'origine del mojito rimane piuttosto controversa: viene spesso narrato che un cocktail simile al moijto fu inventato dal famoso pirata inglese Sir Francis Drake (El Draque) nel XVI secolo. Quella versione era preparata con aguardiente (rhum non invecchiato) di bassa qualità, lime, acqua, zucchero raffinato bianco di canna e una specie locale di menta, la hierbabuena. Nella metà del 1800 pare che la società Bacardi abbia dato un impulso di popolarità alla bevanda, che comunque raggiungerà la sua definitiva popolarità solo nel XX secolo.
Anche sulla versione moderna del mojito non pare esistere certezza assoluta su chi lo ha proposto per primo, anche se i nomi solitamente più pronunciati sono quelli di barman della Bodeguita del Medio, Attilio De La Fuente, oppure Angel Martinez, che effettivamente rilevò il locale nel 1942, all'apice della sua notorietà per essere frequentato da noti personaggi. Contrariamente a quanto ritenuto comunemente, è tuttavia falso che Ernest Hemingway fosse un noto consumatore della bevanda: la frase a lui attribuita, scritta anche nel locale "My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita", sebbene meritevole di aver reso celebre la bevanda anche fuori da Cuba, è apocrifa.
Esistono diverse teorie anche riguardo l'origine del termine "Mojito". Secondo alcuni, esso sarebbe legato al "mojo", un condimento tipico della cucina cubana a base di aglio e agrumi, usato per marinare. Un'altra teoria lo lega alla traduzione della parola spagnola mojadito, che significa "umido". Un'ultima ipotesi, considerata comunque la meno attendibile, fa risalire l'etimologia della parola al termine vudù mojo, che significa "incantesimo".
Pestare i ramoscelli di menta insieme allo zucchero e al succo di lime. Aggiungere una spruzzata di acqua gassata e riempire il bicchiere con ghiaccio. Versare il rum e infine l'acqua gassata. Decorare con un ramoscello di menta e una fetta di limone. Servire con una cannuccia.
Si prepara ponendo sul fondo del bicchiere due cucchiaini di zucchero di canna bianco e il succo di mezzo lime, il rum e la menta . Si amalgama il tutto premendo delicatamente le foglie di menta per far sì che si mescolino i sapori e successivamente si unisce il ghiaccio e l'acqua gasata mettendo alla fine un rametto di hierba buena come decorazione.
(Nota): la hierba buena a Cuba è un'erba spontanea che si trova facilmente, il suo aroma è più delicato e meno persistente della menta selvatica o mentuccia che si trova in Europa, la varietà che più si avvicina è la menta marocchina, reperibile nei vivai ad inizio primavera.
Al di fuori di Cuba il Mojito si è ormai diffuso in una variante non corretta conosciuta come "versione europea" o "Mojito sbagliato" oppure "Mojito pestato". Si prepara ponendo sul fondo del bicchiere il lime a pezzi e lo zucchero di canna grezzo. A questo punto si amalgama il tutto schiacciando vigorosamente con il pestello (muddler) aggiungendo poi la menta premuta delicatamente, il ghiaccio tritato e infine il rum bianco. Tecnicamente dunque il cocktail che si ottiene con questo sistema non è un Mojito, bensì una Caipirissima alla menta, a meno che non la si completi aggiungendo la soda.
Esiste anche una versione analcolica del Mojito che generalmente è denominato "Virgin Mojito". Si prepara come per il Mojito sbagliato, ma il rum è sostituito da soda in quantità maggiore del normale (sprite, seven-up) o ginger-ale.
Questa variante nata a Genova a fine anni '90 nella Ostaia de Banchi riprende la formula classica del "Mojito pestato", ritrattandola usando il basilico (rigorosamente genovese) anziché la menta, conferendo quel gusto tipicamente ligure. Va servito con ghiaccio 5 o 6 foglie di basilico, meglio se dentro a un coccio.
Il Mojitaly è un'altra variante del Mojito, che prevede l'utilizzo (al posto del rum) della Branca Menta. Un cocktail rinfrescante, presentato come long drink, da bere idealmente dalla primavera in avanti. Al posto del lime si può prevedere anche l'utilizzo del mapo, un agrume ibrido tra il mandarino e il pompelmo. Una variante alpina, il GENEPYTO prevede l'uso del Genepy (tipico liquore delle Alpi Occidentali) meglio se Bianco, le foglioline di Menta di Pancalieri e il limone invece del lime